La “Mia” Chirurgia Vascolare
La Chirurgia Vascolare è nata con me all'ospedale di Cittadella ULSS 15 Alta Padovana nel 1997. Strutturata come reparto nel 2000, ha chiuso i battenti per decisione della regione Veneto il 31 dicembre 2013. In tutti questi anni penso di aver dato un valido contributo nell'ambito della prevenzione, diagnosi e cura delle malattie di interesse "vascolare" ed il frutto del mio impegno l'ho condiviso con gli specialisti del settore attraverso corsi, convegni e pubblicazioni scientifiche; alcune idee, però, sono rimaste da perfezionare ed altre non abbiamo avuto il tempo sufficiente per proporle ai canali della scienza. Troverete, quindi, in questo sito la "Mia" Chirurgia Vascolare con contenuti e materiali che, se siete interessati, possono ancora essere un punto di partenza per momenti di riflessione, discussione e confronto.
Dopo alcuni anni di attività non strutturata, nel 2000 nasce l’Unità Operativa Autonoma di Chirurgia Vascolare.
Fin dall’inizio mi sono occupato a 360° di tutti i settori di interesse della specialità; secondo i primi indicatori AGENAS (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), per riparazione di aneurisma non rotto dell’aorta addominale e per endoarterectomia carotidea, il tasso di mortalità era pari a zero. Alla fine del 1999, ho cominciato ad appassionarmi alla allora “emergente” Chirurgia Endovascolare, che si proponeva come tecnica “miniinvasiva” per il trattamento “miniinvasivo” della patologia aneurismatica dell’aorta toracica, addominale e delle iliache.
Convinto che questa metodica potesse essere, in casi selezionati, di sicuro vantaggio per il paziente in termini di tempi di intervento, perdite ematiche e durata della degenza rispetto alla chirurgia tradizionale, ho con entusiasmo iniziato il mio viaggio nel TEVAR-EVAR dal quale ho avuto molte soddisfazioni, successi, ma anche qualche sconfitta e delusione.
Nella mia attività di chirurgia endovascolare sono stato coadiuvato dall’equipe di Emodinamica, diretta dal Dott. Mario Zanchetta che, con estrema disponibilità e competenza, ha condiviso con me questa esperienza .
I pazienti “vascolari” sono estremamente “complessi”: diabete, ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, aterosclerosi cerebrale, insufficienza renale, molto spesso complicano e/o compromettono il buon esito del nostro lavoro in sala operatoria, allungando i tanto controllati tempi di degenza. Peraltro, tutti sappiamo come sia difficile e discontinuo lavorare con diabetologi, cardiologi ed altri specialisti attraverso le consulenze, attraverso le quali ci forniscono consigli terapeutici senza poter dare una continuità assistenziale al paziente. Ho coltivato fin dall’inizio il proposito di avere nella mia equipe medici internisti che si occupassero di questi aspetti nella gestione del paziente ricoverato.
Il Dottor Ugo Zurlo, allora Direttore Generale, con ammirevole disponibilità e lungimiranza, ha condiviso la mia proposta permettendo l’inserimento nell’equipe di Chirurgia Vascolare di due specialisti internisti che si occupavano anche di ecocolordoppler. Comincia così a formarsi e a crescere l’Angiologia che, nel corso degli anni, acquisirà sempre più specializzazione e visibilità maturando competenze specifiche che hanno permesso alla Chirurgia Vascolare di essere autonoma nella diagnosi e nel follow-up dei pazienti operati e, all’Angiologia stessa, di diventare un punto di riferimento per i malati con patologia vascolare nei presidi ospedalieri e sul territorio.
La "Mia" Chirurgia Vascolare
Il trattamento endovascolare degli aneurismi dell’aorta addominale ha fatto molta strada dall’epoca
di Parodi ad oggi, ma molto ancora deve essere fatto. Il libro dell’ EVAR deve ancora essere completato.
Ognuno di noi può e deve contribuire a scriverlo.–Salvatore Ronsivalle